Dicono di noi: lavorare a Mapendo

Mapendo Team
April 14, 2023
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Dicono di noi: lavorare a Mapendo

Da tempo Mapendo apre le porte a giovani studenti e studentesse interessate al mondo del marketing delle app e dell’intelligenza artificiale offrendo opportunità di tirocinio in collaborazione con l’università. 

In questo articolo, Elena Strappato, studentessa dell’università di Bologna, ci racconta la sua esperienza di tirocinio con il nostro team di marketing. 

1.   Che cosa fa Mapendo in una frase? 

 

Mapendo è una tech company che aiuta sviluppatori di app per telefono a crescere attraverso l’acquisizione di utenti di qualità (in gergo, “high-quality users”), utilizzando intelligenza artificiale e machine learning. 

 

2. Che cosa hai fatto? Ci puoi dare il link ad alcuni contenuti scritti da te?

Principalmente mi sono occupata del blog all’interno del sito di Mapendo. Dopo circa un paio di settimane di formazione, ho iniziato con la scrittura del primo articolo SEO, a partire da un tema a scelta nell’ambito del marketing delle app e, nello specifico, dell’acquisizione di utenti. Il mio compito era quello di strutturare gli articoli attorno ad una parola chiave da ripetere e mettere in evidenza in modo da favorire l’indicizzazione di altri articoli del blog. Dopo poche settimane, ho cominciato ad utilizzare la piattaforma di Google Search Console per poter scegliere la keyword più appropriata ed essere più autonoma nella scrittura dei contenuti. Mi sono anche occupata della pubblicazione e del caricamento web dei miei articoli attraverso la piattaforma Webflow. 

 

Ho scritto per lo più contenuti specifici e tecnici, in un’ottica SEO. In un paio di altri casi, invece, ho scritto articoli meno tecnici, più divulgativi, dedicati ad alcuni temi d’attualità (privacy, app di giochi) legati al marketing delle app e destinati ad un pubblico meno specialistico. 

 

Questi sono alcuni link agli articoli:

 

  • un articolo sulla promozione delle dating app 

https://mapendo.co/blog/dating-app-promotion

  • un articolo generico sull’uso della pubblicità nelle app di giochi come compromesso virtuoso per mantenere gratuita l’esperienza dell’utente

https://mapendo.co/blog/free-to-play-mobile-games

 

3. Tre cose che hai imparato

 

Oltre ad aver appreso i fondamenti del marketing delle app proprio attraverso la lettura e poi la scrittura di articoli, ho imparato a considerare l’ottica SEO come filtro attraverso cui orientare la scrittura di contenuti online. 

Non era la prima volta che mi trovavo a scrivere contributi per un blog, ma è stata la prima volta per me in cui l’ottica SEO (la presenza stessa di una keyword, i link da inserire) ha condizionato la scaletta e la scrittura di un contenuto. Ho anche imparato che scrivere per un blog rispettando questi parametri, cercando quindi di capire quale keyword e quali articoli dover mettere in evidenza, è molto meno facile di quanto sembri ma fondamentale per la visibilità stessa dei contenuti. 

Infine, credo di aver visto con un po’ più di concretezza e complessità un mondo - quello del marketing delle app e dell’intelligenza artificiale - che prima, per quanto potessi informarmi e per quanti articoli potessi leggere in merito, era completamente astratto.

  

4. Lavorare in un’azienda che fa intelligenza artificiale? hai imparato ad usare Chatgpt durante il tuo lavoro? Lo hai usato anche fuori da Mapendo?

Il mondo dell’intelligenza artificiale non può non attrarre se si è un minimo interessati agli sviluppi del mondo contemporaneo da qualunque punto di vista, che sia quello economico, politico, culturale, persino artistico… Per questo credo che lavorare in un’azienda che permette di toccare con mano l’universo A.I. sia prima di tutto una grande opportunità per capire dall’interno il suo funzionamento e le potenzialità per poi sviluppare un proprio pensiero critico sul ruolo dell’A.I. nella nostra società e nel mondo. 

Non mi considero una digital pessimist, anzi. Devo ammettere però che quando per la prima volta mi è stato proposto di usare Chatgpt per abbozzare gli articoli, mi infastidiva l’idea che una macchina potesse scrivere meglio di me. 

Poi però qualcosa è cambiato quando un mio amico mi ha mostrato le mappe di parole (molto simili ai campi semantici con cui i lessicografi costruiscono i dizionari a partire dai testi) con cui Chatgpt riesce a rispondere alle domande che le poniamo sulla base di un meccanismo di predizione del linguaggio. Il fascino è subentrato al resto. In più, proprio perché basata su un meccanismo probabilistico, il suo unico limite potrebbe essere quello di scadere troppo nel banale. E proprio per questo confrontarsi con Chatgpt può diventare incredibilmente utile e stimolante: un invito continuo ad andare oltre il cliché.